venerdì 9 marzo 2012

GLI ANIMALI NON SONO UN LUSSO

Le associazioni animaliste ENPA, LAIDAA, LAV, LNDC eOIPA si sono unite contro l'introduzione nel redditometro delle spese veterinarie e hanno inviato una lettera congiunta al Presidente del Consiglio Mario Monti, al Ministro della Salute Balduzzi e al Sottosegretario alla Salute Cardinale sollecitando il loro intervento affinché le spese veterinarie siano tolte dal redditometro.
Come riconosciuto dal Trattato di Lisbona dell'Unione Europea e dal Codice Deontologico dei medici Veterinari, gli animali sono esseri senzienti NON beni di lusso, e come tali hanno diritto alla tutela del loro benessere e della loro salute.
Un intervento del genere aumenterebbe il numero di animali da compagnia non vaccinati e, tenendo presente che la maggior parte dei vaccini che vengono somministrati ai nostri amici pelosi sono per tutelare noi umani, ciò si ripercuoterebbe anche sulla salute di adulti e bambini. Diminuirebbero le adozioni, e la cosa più riprovevole è che questo provvedimento non farebbe che aumentare il randagismo, vanificando tutti gli sforzi che da anni si compiono per contrastarlo.
Come si può pensare che un animale sia un bene di lusso?
E' stato constatato che gli animali da compagnia favoriscono anche il nostro benessere fisico e psicologico, basta pensare alla pet-terapy, e la salute non è un lusso.
Questo provvedimento andrebbe contro ciò che un paese civile ed evoluto dovrebbe non solo professare, come le varie campagne ministeriali contro l'abbandono, ma anche incentivarne l'adozione agevolando chi decide di togliere un cane dalla strada o dal canile o gattile che sia, per esempio aumentando la soglia della detraibilità delle spese veterinarie, incoraggiando l'istituzione di ambulatori a costo ridotto e diminuendo l'Iva (ora al 21%) su cibo e spese veterinarie.

“Da non trascurare - affermano le associazioni - anche come, molto spesso, chi vive con un cane o un gatto debba già sostenere dei sacrifici per provvedere alle sue cure e per poter affrontare le spese veterinarie - e proseguono - Garantire cure veterinarie e interventi di prevenzione quali vaccinazioni e sterilizzazione, costa spesso grande fatica. Assicurare ciò non è né può certamente essere sintomo di ricchezza, bensì di attenzione, civiltà e, come nel caso della sterilizzazione, anche di scelta consapevole e volontà di dare un contributo concreto alla lotta al randagismo, contributo che peraltro fa risparmiare molto alla collettività.”



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